dimanche 22 juin 2014

mettersi nei panni degli altri / vestire gli ignudi - Corriere del mezzogiorno - Reviews - 3 -


Iodice e il teatro-poesia nel Dormitorio
Konchalovsky doppio Cechov e Kafka

«Mettersi nei panni degli altri» di Davide Iodice«Mettersi nei panni degli altri» di Davide Iodice
NAPOLI - Dopo la prima settimana d'abbrivo, un po' cigolante per la verità con il debutto di «Reshimo» (dal quale, però, la Vertigo Dance Company si è subito riscattata con il bellissimo e spiritualissimo «Mana»), il Ntfi cerca il suo cuore e noi con lui. Di questa tranche iniziale, non ha convinto «Mura» di Riccardo Caporossi, la cui pièce sul mito della caverna platonica avrebbe dovuto competere con il tramonto di Pietrarsa. Avendo giocato una carta alta come Platone, avrebbe potuto vincere. Ma ha perso. Ossimorico, perché glaciale e mediterraneo, Il Giardino dei ciliegi di Cechov, diretto e riletto da Luca De Fusco come un Gattopardo lampedusiano, ha impastato con originalità intonazione napoletana e ironia cechoviana. La decadenza, il tramonto, il disfacimento erano già tutti nella fonetica della memoria dialettale partenopea che, come il retrogusto di un buon vino che non ci si può più permettere, innervava la parola del grande russo. Sul bianco monocromatico scelto dal regista come cifra algida di un mondo alla deriva si specchiava il decadimento d'ogni epoca, d'ogni uomo. Il tutto basato su ottime prove d'attore, dall'«icona» defuschiana Gaia Aprea all'ottimo Claudio Di Palma.
CON IODICE TRA GLI ULTIMI - Il teatro degli ultimi entra in scena con Davide Iodice che presenta al Ntfi «Mettersi nei panni degli altri», ispirato a Vestire gli Ignudi. Il regista torna nell’ex Dormitorio pubblico di Napoli dove in una scorsa edizione del festival ha portato in scena gli ospiti della struttura con i loro sogni.
Pièce di Iodice, Greco, Konchalovsky e Scaparro

Il nuovo spettacolo è iniziato con una residenza per attori e si è poi articolato in tre sessioni di laboratorio nell’ex Dormitorio, nelle classi di italiano per migranti curate da Garibaldi 101, e nell’Opg di Secondigliano. Il 12,13, 14 e 15 giugno vedremo il primo movimento «Mettersi nei panni degli altri» nel quale gli attori della compagnia, gli utenti dell’ex Dormitorio pubblico e di Scarp de Tenis (organizzazione no profit che si occupa di persone senza fissa dimora) indagano il tema dell’identità perduta. Sarà anche presentato un lavoro preparatorio ad un successivo movimento – «Dentro» – percorso affrontato nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Secondigliano che sarà presentato (17, 18 e 19 giugno presso Start) sotto forma di videodocumento. Tema centrale è il concetto di compassione, nel senso etimologico di empatia. «Per il primo movimento mi sono ispirato a Le Sette opere di Misericordia del Caravaggio – spiega Iodice – che costituisce per me un riferimento formale e metodologico costante. Da lui sono partito per una ricerca espressiva che continui quella riflessione sulla crisi della società contemporanea avviata nel 2010 con La Fabbrica dei sogni e proseguita con Un giorno tutto questo sarà tuo. La perdita dell’identità, la ricostruzione dei sentimenti, la paura della alterità, la disintegrazione di un sentire collettivo e, al suo opposto, la necessità di essere riconosciuti e accolti, sono alcuni dei temi diversamente declinati nei gruppi di lavoro».
Gli spettacoli hanno una doppia replica (alle 17 e 18) al Centro prima accoglienza (ex Dormitorio pubblico). In scena Antonio Buono, Davide Compagnone, Luciano D’aniello, Maria Di Dato, Giuseppe Del Giudice, Pier Giuseppe Di Tanno, Raffaella Gardon, Ciro Leva, Bruno Limoni, Osvaldo Mazzeca, Vincenza Pastore, Peppe Scognamiglio, Giovanni Villani.


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